5 anni che non si dimenticano.

È possibile avere questo groppo in gola, questi occhi umidi e un bombardamento di strane sensazioni amare e tristi per la scomparsa di una persona che non si frequenta da più di 20 anni?!

Ero in giro con Just questa mattina, un cane bello quanto inverosimile, quando mi arriva questo messaggio.

Il messaggio me lo manda Anna la mia più vecchia e cara amica d’infanzia, vicina di casa da sempre con cui abbiamo condiviso insegnanti e compagni fin dal nido, poi alla materna, alle elementari e alle medie e da allora sempre rimaste in contatto fino a diventare parte della stessa famiglia.

Anna stamattina mi scrive che una delle nostre maestre delle elementari è venuta a mancare.

All’inizio una smorfia, il pensiero di di dover rispondere ad altri messaggi, l’attenzione verso Just.

Poi, piano, sale questa sorta di ansia. Chiedo del funerale, se ci sarà e poi continuo a pensarci.

Continua a pensare quanto sia stato sciocco da parte mia non cercare un nuovo contatto.

Io e Anna siamo state a scuola a trovarla che forse eravamo al liceo o al primo anno di università ed era stato bello. E poi nulla.

Mi vengono in mente tutti gli altri maestri e professori persi nel nulla…e i grazie non detti.

Eppure alle mie maestre ci penso proprio spesso.

Chi mi è più vicino mi ha sentito raccontare più di una volta della maestra Tiziana…quella che non ci faceva tenere il diario, che insegnava sia Italiano che Scienze fregandose delle suddivisioni tra ambito umanistico e matematico-scientifico, quella che secondo me già allora era avanti ma che ho capito poi negli anni quanto lo fosse davvero.
Quando ad esempio ho scoperto che le canzoni che ci faceva imparare erano di Guccini, Battisti, Lennon.

La maestra che mi ha fatto leggere racconti di Rodari rimasti così impressi nella mente per tutti questi anni. Quella che ci faceva fare gli esperimenti e ci faceva allevare i tenebrioni per spiegarci la metamorfosi di un insetto fino allo stadio adulto, o che faceva crescare le piante nelle scatole per farci capire l’importanza della fotosintesi!

Non metteva dei veri e propri voti ma esprimeva pensieri complessi per ogni compito di ogni bambino.

Faceva dei viaggi esotici e interessanti non mancando mai di mandarci cartoline o portarci piccoli ricordi. Sarà che sono una inguaribile accomulatrice ma alcune cose le conservo ancora, anche dopo diversi traslochi.

Alla fine penso che abbia lasciato un segno nelle pieghe della mia persona e che quello che sono ora forse in piccola parte è dovuto anche a lei…che sono niente, ma é comunque un niente che mi piace più di altri e poi comunque è il mio.

Perciò ecco forse si spiega quel groppo alla gola, che va a toccare qualcosa di viscerale e intimo e antico all’interno della mia storia.

E forse solo chi ha avuto maestri così può intendere davvero e sentirsi stupido quanto me per quei grazie celati.

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